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Splendida Monument Valley.

Grafton, Arizona.
Grafton è un paese fantasma. Uno di quei posti dove le passioni si sono sprecate: grandi speranze di facili ricchezze, enormi fatiche, strenua difesa della terra su cui per secoli gli antenati avevano vissuto in equilibrio con la natura.
Tutto quello che rimane di Grafton è la vecchia scuola, un paio di abitazioni e un piccolissimo cimitero, recintato da uno steccato di legno.
Anche qui, la tragica lotta tra indiani e pionieri ha lasciato il segno.
Le lapidi, semi nascoste dalla vegetazione, sono sconnesse e illeggibili. Ma un cippo risalta su questa scena di abbandono e decadimento, ricorda la morte di due giovani coniugi: venti anni lei, venticinque lui, uccisi nel 1841 dagli indiani. Il senso di vaghezza scompare e un brivido mi percorre. La scena è improvvisa e nitida. Ecco che il film diventa realtà.
Con questa emozione dentro, che grava e modifica la visione del paesaggio, ci spostiamo verso uno dei panorami più famosi per chi, come me, ha avuto un'infanzia contrassegnata da tanti films di "cow boy". Le trame si somigliavano, contrapponevano indiani (generalmente cattivi) a bianchi (generalmente buoni).
Per arrivare percorriamo miglia e miglia. L'andatura è lenta, come vuole la legge degli Stati Uniti. Il paesaggio è desertico. Predomina il rosso.
Siamo a 1700 metri di quota su un altopiano di arenaria, modellato dal vento, dall'acqua, dal sole. A piccoli dossi, striati con tutte le sfumature dell'argilla: grigia, arancione, verde, rossa, ocra, viola, rosa, si alternato zone più piatte, dove ciuffi di stentate erbe e tronchi secchi sono l'unica presenza di vegetazione. La strada si stende come un nastro, segue l'andamento del terreno, morbidamente, fluidamente,...bella direi - strano a dirsi - integrata nel paesaggio.
Un paesaggio ripetitivo e ipnotico. Ormai dovremmo esserci e questo fa risollevare l'attenzione. Scrutiamo l'orizzonte per non farci sorprendere. La giornata sta per finire, temiamo di arrivare troppo tardi e dover rimandare la meravigliosa scoperta al giorno dopo.
Invece tutto si svolge perfettamente, ci siamo, è quasi il tramonto, il momento magico della giornata, i colori sono al massimo del loro effetto cromatico. Con un clamoroso colpo di scena la strada porta sopra un colle e da questo pulpito la Monument Valley ti lascia senza fiato. Troppo bello, viene quasi da pensare.
La, sotto di noi c'è la pista, polverosa e piena di buche, ma il nostro automezzo, anche se non è un fuoristrada, dovrà farcela lo stesso, lo scenario è irresistibile. E senza pensarci oltre ci tuffiamo dentro alla magia.
Procediamo piano piano, non vogliamo disturbare.
Tutt'intorno saettanti monoliti di arenaria sono adagiati su un letto di sofficissima sabbia rossa con un contorno di cespugli verde salvia e agavi in fiore.
Le Three Sisters invece spiccano su un prato di piccoli fiori viola. E c'è anche un lieve, delicato profumo. Un paradiso.
I colori sono più vivi che mai. E' il momento di fermarci, una roccia calda invita a sederci. La luce cala velocemente, il cielo sta prendendo i colori della notte, rade nuvole sono incendiate di rosso e viola. Il sole buca l'orizzonte e concentra gli ultimi raggi su queste spettacolari torri. Infine tutto si spegne in un assoluto silenzio e grande pace.

BUONO A SAPERSI
Indirizzi: Visitor Centre - Box 93 Monument Valley Tribal Park, Utah 84536, tel 801 7273827
Note: Dal 1960 Monument Valley, che fa parte di una riserva degli indiani NAVAJO, è un'area protetta.
Alcune famiglie vivono in modo tradizionale negli hogan, capanne circolari in legno coperte da ramoscelli e fango. L'allevamento e l'agricoltura sono le loro risorse principali, ma realizzano anche tessuti e gioielli tipici.
Altri vivono di turismo, una buona risorsa per questa valle. Per questioni di sicurezza e conservazione ambientale c'è un unico itinerario che si può percorrere liberamente, lungo 25 chilometri, per il resto l'accesso è consentito solo se accompagnati da guide indiane. Anche per fare un pic nic bisogna essere guidati e autorizzati.

Il Parco è ai confini tra Arizona e Utah. La superficie è di 120 kmq, si raggiunge da Moab (240 km a nord) o da Flagstaff (272 km a sud ovest) con la US 163 comunemente chiamata Navajo Route 18.
All'entrata della valle c'è un Centro Visitatori e un campeggio.
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