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Copyright Brusegan Maria Grazia
MATERA "patrimonio dell'umanità".
Bianchi
asfodeli ondeggiano al vento. E' la tipica brezza che risale le
pareti dei burroni e quando la parete finisce la brezza diventa
vento, inonda e si disperde sul terreno piatto. Fa caldo, è
piacevole farsi rinfrescare. All'intorno solo erba e bassi arbusti.
Il "belvedere" si apre
su un aereo panorama. Le prime ombre si allungano sul fondo della
gravina dove un minuscolo rivolo d'acqua si insinua nella florida
vegetazione. Vivaci macchie gialle punteggiano il fianco del burrone.
Tantissime rondini sfrecciano in ogni direzione.
Il paesaggio è pieno di interesse, per goderlo meglio ci
sediamo su una bella pietra, comoda e calda.
Di fronte a noi, dall'altra parte dell'ampia spaccatura che interrompe
l'altopiano, grandi buchi neri ci osservano, orbite vuote che
ipnotizzano e inquietano.
E' l'immagine inconfondibile e
unica dei Sassi di Matera. Primordiali, spettrali, suggestivi.
Definiti da Pietro Laureano* "Sistema urbano armonioso e
geniale".
Prima di entrare nell'intrico di vicoli, scale e tetti vogliamo
godere, da questo eccezionale balcone, l'insieme di Sasso Caveoso
(da "cavea") in cui prevalgono le case scavate nel tufo
e Sasso Barisano (orientato verso Bari) più ricco di palazzi
ed abitazioni dagli eleganti decori. Uno da una parte e uno dall'altra
i due rioni avvolgono, come onde pietrificate, la bassa collina
che sovrasta la gravina. Al centro del groviglio di abitazioni
troglodite la Civita, il nucleo più antico, fortificato.
Sopra tutto domina la Cattedrale dalle gradevoli forme del romanico-pugliese.
Dopo aver vagato senza meta, inghiottiti da antri umidi e bui,
catturati da percorsi labirintici senza uscita, incuriositi da
piccole corti dove un vaso di fiori o pochi panni stesi fanno
intuire i pochissimi abitanti rimasti. Dopo e solo dopo si ha
voglia di capire cosa e perché.
La civiltà che originò e abitò i Sassi per
millenni era imperniata su un saggio ed accorto uso delle ImgViaggi
naturali. Sostenuta da un forte spirito solidaristico per affrontare
meglio le difficoltà. Tutta la superficie fu utilizzata
al meglio. Pochi spazi comuni, detti "vicinati", dove
incontrarsi e fare festa.
Le case sono addossate, sovrapposte,
accatastate. Vicoli e scale spesso passano sul tetto delle abitazioni
sottostanti. Solo le facciate, o poco più, sono esterne,
a raccogliere il caldo sole meridionale, il resto è tutto
scavato nel tufo.
La visita si può fare solo a piedi. Ideale punto di partenza
è S. Pietro Caveoso, sul bordo della gravina, (nome locale
dato ai canyons); non lontano la Casa-Grotta di Vico Solitario
dà uno spaccato di come era organizzata la vita. Qualche
gradinata e si incontra la Chiesa Rupestre di Madonna de Idris
e S. Giovanni in Montirone con affreschi bizantini, subito dopo
quella di Santa Lucia alle Malve. E' primavera ma fa già
molto caldo, ci sediamo all'ombra, sui gradini di una casa, per
una breve sosta. Un gruppo di turisti giapponesi, sfiorandoci
i piedi, trotta appresso alla guida, col naso per aria due ritardatarie
si vedono perdute in quel percorso caotico, chiedono da che parte
sia andato il gruppo e spariscono. Siamo di nuovo soli.
Procediamo verso il Convicinio (insieme di chiesette) di S. Antonio.
Molti restauri hanno ridato dignità ai "Sassi",
ma una evidente incuria e mancanza di pulizia rende spesso sgradevole
la vista. Troppe cartacce, vetri di bottiglia, immondizia varia.
Il manifesto di un comitato di cittadini protesta contro la decisione
municipale di creare dei sensi unici, sarebbe più utile
sollecitare un piano di pulizia periodica! I "Sassi",
considerati per anni esempio di degrado urbanistico, sono passati,
grazie al riconoscimento dell'UNESCO (dal 1993), da "vergogna
nazionale" a "patrimonio dell'umanità".
Non è bello, ne' dignitoso, vederli deturpati da banali
cartacce.
Matera è antichissima. I primi insediamenti risalgono al
neolitico. Si sono succeduti Greci, Romani, Goti, Longobardi contrapposti
ai Bizantini, Normanni, Svevi; nel XV, XVI secolo arrivano Albanesi
e Serbo-Croati. Dal 1663 al 1806 capitale della Regia Udienza
di Basilicata. Ma è la civiltà rupestre, che ha
caratterizzato il volto di Matera, tutto il territorio ne è
segnato.
Dentro e fuori dai Sassi centinaia di chiese rupestri, ricavate
in grotte naturali.
In alcuni casi un patrimonio semi abbandonato,
in balia di proprietari privi di sensibilità e di predoni.
Procediamo verso la Basilica, il percorso ora è tutto in
salita. Si susseguono una serie di edifici e chiese in un avvicendarsi
di stili: Palazzo Lanfranchi del 1600, il tardo barocco della
chiesa del Purgatorio con la tonda facciata decorata da figure
e simboli che rappresentano la morte, San Francesco d'Assisi.
A Piazza Sedile veniamo attratti dalle grida e dai voli ininterrotti
di decine di rari Falchi grillai e ancora San Domenico in stile
romanico-pugliese e il gotico di San Giovanni Battista.
Alla fine di una visita si è
sempre un po' storditi e il corpo reclama riposo e cibo.
Una felice intuizione ci spinge alla Masseria S. Giuliano, un'azienda
agrituristica (non lontano dall'omonima oasi del WWF). La cena
è straordinaria. Ricotta insuperabile, salumi gustosissimi,
pasta fatta in casa, agnello cotto divinamente e ottimo vino delle
colline Materane. Degna conclusione di una giornata speciale.
BUONO A SAPERSI
Periodo: Primavera (splendida fioritura) e autunno
Guide e Carte: TCI Basilicata
Indirizzi: Azienda Promozione Turistica Regionale - Via De Viti
De Marco, 9 - MATERA - tel. 0835 331983.
Agriturismo LA MASSERIA S. GIULIANO Contrada Foggia di Lupo -
MIGLIONICO (MT) tel/fax 0835 559183
Letture: "Cristo si è fermato ad Eboli" di Carlo
Levi.
"I Sassi di Matera e la civiltà Mediterranea",
"Giardini di pietra" di *Pietro Laureano (Consulente
Unesco, redattore del rapporto di iscrizione dei Sassi nella lista
del Patrimonio Mondiale dell'Umanità)
Film: "Vangelo secondo Matteo" di Pier Paolo Pasolini