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Copyright Maria Grazia Brusegan
 e Massimo Baldan

Viaggio in LIBIA dal 03 al 14 marzo 2007
organizzato da Maria Grazia e Massimo (ARCAM) in collaborazione con Dario di Arciturismo

Per essere più ospiti e viaggiatori che turisti .
Con il nostro modo di viaggiare proponiamo di rispettare le abitudini, le tradizioni e la cultura locali. Suggeriamo a chi partecipa di usare un abbigliamento adeguato, modi rispettosi, accettare ed apprezzare le abitudini alimentari locali che non prevedono l’uso di maiale e di bevande alcoliche, evitando, anche se ci si trova a festeggiare compeanni o il capodanno, di portare vini e spumanti.

Spettacolari deserti, incantevoli stellate, antiche vestigia.
La Libya stupisce per le sue bellezze, per la varietà dei paesaggi naturali, per quelli archeologici e per quelli umani.
Il deserto incanta con eccezionali notti stellate e con sabbie dai colori infuocati, la costa sorprende con mosaici raffinati e candidi marmi, all’interno saranno le architetture tradizionali a colpirci. E la gente? E’ riservata, molto rispettosa delle proprie tradizioni, ospitale e con un forte senso di solidarietà. Le nostre guide poi, sapranno affrontare le piste del deserto, farci scoprire gli angoli più belli e suggestivi, risolvere ogni possibile contrattempo e preparare, ogni volta che se ne presenti l’opportunità, un delizioso chay (tè verde).
Il nostro viaggio inizierà lasciandoci alle spalle la pianura di Tripoli e la breve fascia costiera, fertile e verde. Salendo il ciglione del Yabel (altopiano) Nafusha ci si avvia verso le enormi distese sahariane. Gli scorci sono spettacolari.

   

Queste montagne sono abitate da berberi che, pur nell’inevitabile trasformazione in atto in tutte le società, vivono ancora fortemente legati alle tradizioni della propria cultura. Le donne escono poco e quando lo fanno hanno sempre il capo coperto. E’ facile invece vedere gli uomini avvolti nel tipico gard, un lungo telo di lana, generalmente bianco, indossato come una tunica romana.
Nei villaggi il centro storico è ormai ineluttabilmente abbandonato, ma grandi suggestioni emanano le antiche case e gli stretti vicoli. Tutto parla di una vita difficile ma anche ricca di ingegno e condivisione. I grandi qasr, granai fortificati, utilizzati fino a pochi decenni fa, sono un esempio di questa vita dove la collettività aveva architettato un sistema comune per proteggere le cose più preziose che aveva: cereali, olio, attrezzi agricoli.
A Yefren, un pulpito sulla vallata, ci soggiogheranno l’alba e il tramonto, ci sorprenderà la vastità del panorama e la drammatica fuga verso la pianura dei secchi fiumi che graffiano gli aridi fianchi dei monti.
A Tarmeisa, il vecchio villaggio è come la prua di una nave sospesa sul burrone, sferzato dal vento che sale dalla pianura e che ne dilania le fondamenta.
A Nalut saremo stupiti e affascinati dalla precaria bellezza del granaio fortificato, più simile ad un alveare che ad un’opera umana.
Poi con un balzo di 300 km arriveremo a Ghadames, città mitica, protetta dall’UNESCO. Fu uno dei centri più ricchi del Sahara per la sua posizione su una delle più importanti rotte carovaniere. Qui, oltre alla stupenda città vecchia ed al museo etnografico, visiteremo anche una casa tipica riccamente abbellita con caratteristiche decorazioni dove saremo ospitati per un pranzo preparato e servito secondo la tradizione.
Poco lontano dalla città il rudere di un forte turco, usato anche dagli italiani, ci ricorda vicende conclusesi da non molto, eppure, attorno tutto è abbandono e solitudine. Il paesaggio è surreale, bianco come la neve, arricciato come la spuma del mare.
Si tratta del fondo prosciugato di un vasto lago salato dove qualche vecchio si reca ancora a fare scorta di sale. Nel mezzo, la sorgente che lo alimentava, per effetto di depositi, è diventata un laghetto pensile che somiglia ad piccolo cratere celato da una corona di alberi.
A ovest invece c’è una piccola altura, Ras al Ghoul, (La montagna dei fantasmi), luogo isolato e suggestivo, ventato e molto panoramico. Dalla sommità si vede il confine con l’Algeria. La storia qui è passata lasciando poche tracce eppure si racconta di battaglie, assedi e fughe attraverso cunicoli sotterranei. Sulla cima rimangono le rovine di una fortezza e l’ingresso ad un profondo pozzo. Sotto la scarpata un piccolo cimitero testimone degli scontri avvenuti.

   


   

Lasciamo Ghadames verso le otto di mattina, la città è animata, inizia la scuola, movimento di automezzi e c’è anche qualche donna in più in giro. Finita la città con la sua corona di palmeto, il paesaggio ridiventa arido. Lungo la strada pochissimo traffico e vari posti di controllo.
Il graduale trasferimento al sud, che passa per Germa e per Alawaynat, sarà lungo, ma questo comodo attraversamento, effettuato con pulmini su strade asfaltate, sarà utile per cogliere la quotidianità dei piccoli remoti villaggi che attraverseremo e necessario per predisporsi intimamente per un approccio lento e graduale alla parte più suggestiva del nostro viaggio, i deserti del Maghidat, Aramet, Awiss, Wan Kaza, Edhan Murzuk.

  


  


  


  


  


  


  


  


  


  

I giorni e le notti nel deserto saranno un continuo di scoperte e di emozioni: dalla strabiliante immensità degli spazi, alle spettacolari formazioni rocciose e alla loro talvolta sconcertante somiglianza a rugosi animali preistorici; dagli straordinari cieli stellati, alle interessanti pitture e incisioni rupestri; dalla sensualità delle dune, all’intensità delle luci e dei cromatismi, dal soggiogante predominio della natura, al conforto del fuoco e di un dolcissimo tè. Dall’essenzialità della vita nel deserto alla straordinaria conoscenza e capacità di adattamento da parte di chi ci vive e ci guida.

  


  


  


  

Dopo queste straordinarie indimenticabili giornate, passeremo a visitare un’altra particolarità: il “progetto agricolo” di Wadi Barjoj. Si tratta di una delle tante coltivazioni cerealicole che spuntano come per magia in mezzo al deserto. E’ la “magia” dell’acqua. Nel deserto libico sono attivi molti progetti di questo tipo. Se fossimo un uccello vedremmo una serie collegata di perfetti cerchi verdi. Per realizzarli viene captata la falda acquifera, scavati dei pozzi a quali vengono collegati irrigatori lineari montati su ruote che girano facendo fulcro sul pozzo. E presto queste aree diventano delle oasi piene di vita dove si possono vedere tante tracce di animali, stormi di uccelli e, se si è fortunati, anche qualche spaventatissimo fennec, lanciato in fughe precipitose.
Una sosta a Germa per un’approccio alla civiltà dei Garamanti, sgominati dall’arrivo dei romani. Di loro restano una miriade di tombe (finora ne sono state censite circa 60.000), semplici conetti di pietre distribuiti sui fianchi dei monti lungo tutta la vallata di Wadi al-Hayat. Germa fu la capitale più recente e Zenchecra, posta sulla sommità di uno sperone roccioso, quella più antica. Con una facile e piacevole escursione saliremo fin lassù per una visita alle tracce della città e per ammirare il panorama vastissimo che ci fa già presagire la prossima tappa ai laghi di Ubari.
In pieno deserto, racchiusi da un catino di dune, circondati da un fitto canneto e da svettanti palme, questi quattro laghi naturali sono un altro straordinario evento naturale.

  

Arrivati a Sebha, questa volta con un veloce spostamento aereo, ci porteremo a Tripoli per visitare le parti più interessanti della città. Tutto parla di splendori e ricchezze e con questa immagine di grandioso passato finisce il nostro viaggio in Libya, sintesi di arte, natura, tradizioni ed emozioni.

  


ITINERARIO DETTAGLIATO

Giorno 01
(3/3/07) : Arrivo a Tripoli – trasferimento per Yefren ( visita di un antico granaio fortificato) 170 km (notte in hotel)

Giorno 02 (4/3/07) : Yefren – Tarmisa – Kabaw - Nalut – Ghadames ( visita alla vecchia città berbera di Tarmisa posta sul ciglione del Yabel Nafusha, al granaio di Kabaw e a Nalut al vecchio frantoio e ad un stupendo antico granaio fortificato collettivo ). 500 Km * viene fornito il pranzo al sacco (notte in case private) .

Giorno 03 (5/3/07) : Ghadames ( alla mattina visita al museo e visita della città vecchia, pranzo in una tipica casa decorata, nel pomeriggio trasferimento in 4x4 al lago salato e visita ai laghetti residui (più alti di 5 metri dal fondo del lago salato). Visita ai resti di un forte romano e alla sera un tè sulle dune per vedere il tramonto) - (notte in case private).

Giorno 04 (6/3/07) : Ghadames – Germa ( trasferimento con pulmino ). 1200 Km (notte in camping ).

Giorno 05 (7/3/07) : Germa – Alawaynat – Maghidat (caricate le 4x4 ci dirigiamo verso una zona desertica che solo negli ultimi anni è stata inserita nei tour) - (notte in tenda).

Giorno 06 (8/3/07) : Maghidat - Aramet ( dopo colazione visiteremo bene il Maghidat, zona con torri e sabbie nel pomeriggio viaggeremo verso l'Aramet) - (notte in tenda).

Giorno 07 (9/3/07) : Aramet – Alawaynat – Awiss (partenza da Aramet, pitture rupestri, passaggio per Alawaynat e ci inoltriamo per l’Awiss, paesaggi stupendi e torri in bilico ) - (notte in tenda).

Giorno 08 (10/3/07) : Awiss – Wan Kaza (visita alle pitture rupestri dell'Awiss, rifornimento al pozzo per andare a piantare il campo sulle dune del Wan Kaza ) - (notte in tenda).

Giorno 09 (11/3/07) : Wan Kaza - Edhan Murzuk (costeggiando il grande deserto di sabbia del Murzuk passeremo per il letto del fiume Barjoj, pietre, incisioni rupestri e sabbie colorate) - (notte in tenda).

Giorno 10 (12/3/07) : Edhan Murzuk - Wadi Barjoj - Germa ( visita al progetto agricolo di Barjoj, e ritorno a Germa per visitare le rovine di Zinkakra, l’antica città dei garamanti posta sulla cima della montagna (incisioni rupestri e coppelle)) - (notte in camping ).

Giorno 11 (13/3/07) : Germa – Lakes – Sebha – Tripoli ( giornata dedicata alla visita dei laghi Gaberown incastonati tra dune gigantesche , trasferimento all’aeroporto di Sebha e volo per Tripoli) 170 Km (notte in hotel ).

Giorno 12 (14/3/07) : Tripoli – visita della città e partenza per l’Italia .