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Copyright Brusegan Maria Grazia
(profilo)
LA LIBIA AL TEMPO DEI ROMANI
Da molto tempo varie vicende uniscono
le coste italiche alle coste africane. Oggi, per molti gli approdi
sono precari e le onde nemiche, ma c'è stato anche un tempo
in cui era la costa africana che ammiccava con bianchi riflessi.
C'è stato un tempo in cui le città erano chiamate
"bianca sposa del Mediterraneo", "ombra bianca",
per la luce emanata dai muri calcinati e dalle centinaia di colonne
di candido marmo. E così deve essere stato se anche ora
un solo raggio di sole, che inaspettato buca le compatte nubi
grigie, riesce ad accendere quel poco che rimane dell'eccezionale
numero di colonne di Leptis Magna, splendida città
romana, che emana un fascino intenso.
Alcune sue parti sono
miracolosamente sopravvissute al declino, a terremoti, maremoti,
abbandono e saccheggi. Come resistere a tanta bellezza e a tanto
vigore? pare che nei secoli la spinta ad impossessarsi a parti
di queste rovine sia stata fortissima e che tra il 1600 e il 1800
le colonne siano state caricate a centinaia verso l'Europa, particolarmente
verso la Francia dove sono state usate per abbellire Versailles,
ma anche verso Malta e per l'Inghilterra. Ma anche adesso sembra
che la tentazione sia irresistibile, infatti durante la visita
ci capita di rinvenire fuori posto un pezzo di capitello che,
probabilmente prelevato da uno dei tanti mucchi di solenni ruderi,
giaceva a terra sbrecciato, evidentemente caduto durante un tentativo
di furto. Un insulto alla nobiltà del reperto e alla finezza
della scolpitura. Le parti scheggiate erano così bianche
da sembrare neve e questo dettaglio ci fa capire effettivamente
quale luce doveva emanare questa città quando era uno dei
centri più importanti dell'impero anzi, per grandiosità
ed eleganza seconda sola a Roma.
Leptis Magna, fondata
verso il VII sec. a.C. per mano dei Fenici rimase per 300 anni
un porto minore, poi, alla caduta di Cartagine ci fu un accordo
con Roma da dove cominciarono ad arrivare coloni con forte incremento
di scambi commerciali. Olio, traffici sahariani e marittimi furono
alla base della sua ascesa. In breve, verso il 10 a.C. era già
una delle città più importanti del Mediterraneo.
Ricchi e raffinati aristocratici fecero costruire splendidi monumenti,
grandiosi edifici e meravigliose ville affacciate sul mare.
Bacco ed Ercole erano suoi protettori.
Il rotondetto Bacco è raffigurato nell'arco di Settimio
Severo (203 d.C.) e il potente Ercole nelle colonne della Basilica
(216 d.C.).
Ma molto più
suggestive, decisamente inquietanti sono le irsute teste delle
Meduse del Foro dei Severi, che incuranti di noi e del nostro
stupore, con i loro occhi truci e atterriti fissano il tempo,
le vicende, il passato?
Le strade, disposte nel tipico sistema romano sono dritte e regolari,
lastricate con grosse pietre lisce solcate dal passaggio dei carri.
Agli incroci sono scolpiti segni e figure scaramantiche. La più
centrale è la Via Trionfale con ben tre archi, inizia con
una scenografica scalinata dalla quale si può ammirare
in tutta la sua possente bellezza l'Arco all'imperatore Settimio
Severo, poi la via diventa quasi un corridoio fiancheggiata da
alti muri oltre ai quali spunta aggrovigliata vegetazione e palme.
La più monumentale è la Via Colonnata che collegava
le terme al porto. Terme, irrinunciabili per i romani, fatte costruire
da Adriano, grandi e sfarzose. A noi ora sembrano quasi un labirinto
ma tutto è al proprio posto: vi si accede dalla palaestra,
passando per il natatio salone d'ingresso rivestito di
marmi e mosaici con piscina all'aperto, il frigidarium
imponente: 30 metri per 15 con 8 colonne, poi il tepidarium
con attorno le stanze per il bagno caldo calidarium.
Un po' defilate ma ottimamente conservate, le latrine. E quindi
via fino al mare, lungo la sontuosa Via Colonnata, larga
20 metri e altrettanti erano coperti su ambo i lati da portici
sostenuti da colonne.
Man mano la città
si affievolisce fin quasi a dissolversi difronte al mare, i cumuli
di pietre si abbassano, il selciato finisce, alcune colonne sono
distese a terra semicoperte dalla vegetazione forse in attesa
di essere caricate su una nave. Sulla riva, facilmente accessibile
e ingombra di grandi pietre le onde sono piccole, oggi il mare
è calmo.
Lungo questa stessa costa a est Cartagine, a ovest Sabratha e
Oea (ora Tripoli).
Molto rimarrebbe ancora da vedere ma il nostro tempo è
limitato e concludiamo la visita con il Mercato con le
due particolari costruzioni ottagonali e con lo straordinario
Teatro dal sontuoso palcoscenico, contornato da tre serie
di colonne.
Decorazioni preziose, marmi pregiati di ogni colore, intagliati
con la maestria degli antichi, grandiosità, suggestione
e fascino ma anche incuria e abbandono e ciò causa danni
e perdite gravissime come il crollo di una parte del bellissimo
tempio alle Ninfee durante un recente terremoto. Importanti campagne
di scavo e restauro sono state realizzate anche da parte di archeologi
italiani ma per mantenere un patrimonio così prezioso i
lavori dovrebbero essere costanti e intensi. C'è poi il
"rischio turismo" che essendo in forte incremento necessità
di nuove strutture, cominceranno a sorgere villaggi turistici
lungo la costa la stessa dove i ricchi romani costruivano bellissime
ville e magari non tutte sono ancora state scoperte. Era soltanto
il 1974 quando è venuta alla luce Villa Silin, in posizione
stupenda sul mare e con un ricco patrimonio di finissimi mosaici
che raccontano scene di caccia, di giochi circensi e spettacoli
teatrali. Fotogrammi nitidissimi della vita di 2000 anni fa che
socchiudendo gli occhi aiutano la fantasia ad immaginare e a ricostruire.....
ma..... chi sarà quella figura che avanza .... quella figura
sembra vera!.... è vera! .... ma è un antico romano?!
non è uno scherzo dell'immaginazione è un uomo in
carne ed ossa che veste come un antico romano, una larga striscia
di lana bianca di 12 metri, avvolta su tutto il corpo copre anche
la testa e ricade morbida sulla spalla sinistra. Non lo so per
certo ma amo credere che questo costume sia un retaggio di quella
sfarzosa incredibile epoca.
Note pratiche
Leptis Magna città e museo sono aperti tutti i giorni
dalle 8 alle 18 si visita con Guida, alcune delle quali parlano
italiano. All'ingresso è disponibile: biglietteria, ufficio
postale, bancarelle di libri e guide anche in lingua italiana.
Per una visita veloce alla città servono almeno 3 ore.
Un'esperta guida di Ghadames che comunica
anche in italiano:
Hafid El Wahshy elwahshy@yahoo.com
organizza viaggi personalizzati, puo' fornire tours già
pronti che possono tuttavia essere modificati con grande flessibilità.
E' anche disponibile ad accompagnare chiunque voglia visitare
la Libia utilizzando mezzi propri. Puo' fornire gli inviti, indispensabili
per ottenere il visto.
Per ulteriori informazioni e/o contatti
Maria Grazia Brusegan
mariagrazia@arcam-mirano.it