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Copyright Brusegan Maria Grazia
DERRY / LONDONDERRY. IRLANDA DEL NORD
L'arrivo a DERRY è stato come una doccia fredda.
A DERRY arriviamo dopo 10 giorni passati a gironzolare per l'Irlanda bucolica, quella dei paesaggi dolci e rilassanti e, anche quando la natura si fa più selvaggia, quando il mare furibondo si frantuma in potenti ondate su ripide scogliere o quando il vento spiana le erbe di desolate lande, anche in questi momenti c'è sempre un fiore o un improvviso raggio di sole che mitiga la tensione.
Dopo tanti prati e tanti cieli, arrivare in città, in una qualsiasi città, è già un piccolo trauma. Ritornare alla ristrettezza degli orizzonti, ritrovare la ritmicità dei semafori e i rumori del traffico, può procurare un lieve stordimento e a DERRY c'è anche qualcos'altro.
DERRY è la seconda città
dell'Irlanda del Nord, a ridosso del confine. Un confine che si
supera facilmente, senza formalità, un confine, però,
che si percepisce fortemente.
Una città con due nomi: DERRY per gli Irlandesi, LONDONDERRY
per gli Inglesi. Simbolo e sintomo del conflitto che tormenta
questa incantevole isola.
La trasformazione del nome avviene nel 1613. In quel periodo il
governo Britannico, favoriva gli insediamenti di coloni, soprattutto
nell'ULSTER. Giacomo I consegnò la città alle ricche
corporazioni Londinesi dei commercianti di vini e stoffe, che
ne modificarono il nome. Per gli Irlandesi l'umiliazione fu forte
e non è mai stata dimenticata, infatti ancora oggi la chiamano
DERRY, nome che compare anche nelle indicazioni stradali della
Repubblica d'Irlanda, mentre nell'ULSTER è chiamata LONDONDERRY.
Quindi, più che mai il nome è importante e scegliere
di chiamarla in modo o nell'altro può diventare una scelta
politica.
L'arrivo in città è facile,
è una domenica mattina, per le strade non c'è traffico
e un comodo parcheggio vicino al centro ha molti posti disponibili.
Siamo sulla riva destra del fiume FOYLE, è quasi mezzogiorno
eppure la città è pressoché deserta, solo
alcune persone passeggiano guardando l'acqua.
Entriamo nella zona pedonale e imbocchiamo una strada in leggera
salita, ai lati i negozi sono tutti chiusi con le serrande abbassate
e già questo è un po' strano, perché in Irlanda
le serrande non sono molto frequenti.
Prima ancora di sbucare in una piazzetta si sentono voci forti,
quasi delle grida. E' un gruppetto di ubriachi che fa un bel baccano,
inveiscono tra di loro e contro i passanti.
Le voci sono già dietro di noi. Siamo diretti alla cittadella.
Le mura che la contornano, del XVII secolo, sono ottimamente conservate.
Entriamo da Butcher's Gate, svoltiamo a destra e saliamo sui bastioni,
la vista è ampia, sotto di noi la città è
tranquilla e silenziosa.
Il monumento a Guglielmo d'Orange (generale britannico), recintato
da una robusta cancellata, è abbondantemente imbrattato
di vernice di vari colori. Alle nostre spalle avvertiamo una presenza
ingombrante e incombente, è la caserma della RUC (1), circondata
da alte mura. All'interno del recinto blindato, una serie di torrette
e di alti tralicci dislocati strategicamente. Dominano tutto.
Torri e tralicci sono dotati di una serie di telecamere in costante
movimento. Ti senti captato, seguito, controllato, frugato, penetrato,
da questi occhi tecnologici a cui nulla sfugge e che tradiscono
una presenza umana perfettamente occultata.
Il disagio aumenta, velocemente finiamo la visita alla cittadella.
Preferiamo allontanarci da un posto così inquietante.
Scendiamo al "famoso" quartiere
di Bogside.
Nel 1968 la città fu al centro del Movimento dei Diritti
Civili che chiedeva uguaglianza tra la comunità protestante
e cattolica. Già la prima marcia fu considerata una provocazione
e fu vietata all'interno delle mura. Il quartiere di Bogside,
prevalentemente cattolico e operaio, divenne l'ambiente ideale
per l'attività del movimento e fu lì che nel periodo
tra il 1969 e il 1972 si concentrano gli assalti della polizia
e dei lealisti. Di questo periodo la data più significativa
è il 30 Gennaio 1972, conosciuta come "Bloody Sunday"
giorno in cui, durante una manifestazione furono uccise quattordici
persone. Un monumento e alcuni giganteschi murales ricordano questo
tragico fatto.
Poco rimane del vecchio quartiere Bogside, che è stato
in gran parte abbattuto. Sul frontone di una delle poche case
del tempo c'è ancora la frase "You are now entering
free Derry" (Stai entrando in Derry libera) scritta per la
prima volta nel 1969, ripetutamente cancellata e riscritta.
Da allora è passato tanto tempo, ora la situazione è più distesa, ma in questa mattina di Maggio sui muri ricorre un volantino che ricorda la morte di Bobby Sands (2), considerato un martire dai repubblicani, segno che i ricordi sono forti e presenti, che la serenità è ancora fragile e il processo di pace anglo-irlandese(3) può essere lento e vulnerabile.
ULTERIORI NOTIZIE
1 R.U.C. polizia unionista, fondata nel 1922.
2 Bobby Sands morì il 5 Maggio di vent'anni fa, aveva 27
anni e morì prigioniero dopo 66 giorni di sciopero della
fame. Lo sciopero, a cui si unirono altri repubblicani, era di
protesta per la revoca di status di prigioniero politico. Prima
che lo sciopero fosse revocato morirono altri nove detenuti.
3 Dal 2/12/1999 in Irlanda del Nord è entrato in funzione
un Governo Autonomo, composto paritariamente da nazionalisti irlandesi
e da unionisti filobritannici.
Aggiornamento sulla situazione Irlandese
si può avere consultando il sito internet:
www.geocities.com/info-irlanda