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Copyright Brusegan Maria Grazia
GRADO, tra mare e laguna.
Quanti giorni abbiamo a disposizione, uno, due, tre o più?
GRADO è una meta allargabile, allungabile, dimensionabile
sulle nostre esigenze. Una giornata è sufficiente, ma subito
appare evidente quanto altro resta da vedere.
Il viaggio è breve, un centinaio di chilometri e siamo
arrivati. Superata Aquileia, un rettilineo alberato ci immette
improvvisamente sul lungo terrapieno che interrompe un grande
specchio d'acqua. All'orizzonte si delinea un grosso abitato.
La strada, sull'antico tracciato romano, è "sopraelevata"
e consente una vasta visione sulla laguna circostante. C'è
bassa marea. Larghe zone di terra emergono, ritmicamente, nel
continuo avanti e indietro dell'acqua. Gruppi di gabbiani approfittano
di questo affioramento per cercare cibo con poca fatica.
L'acqua è disseminata
di isole più o meno grandi, tutte rigogliose. Riparate
dai venti e con il favore del clima sono rivestite da una intricata
vegetazione di alberi, arbusti ed erba alta. A destra un canale
costeggia la strada, poche imbarcazioni si avventurano fuori dal
rassicurante susseguirsi delle briccole, segno che la navigazione
non è facile se non si conoscono bene le dinamiche dei
canali naturali. Questa via d'acqua, così rettilinea, è
ideale per l'allenamento di gruppetti di ragazzi che vogano energicamente
su imbarcazioni di vario tipo.
Sulla sinistra, in lontananza, in mezzo all'acqua, avvolti da
una corona di alberi, spiccano il campanile e la cupola del Santuario
della Madonna di Barbana.
Oramai siamo sul ponte Matteotti, all'intorno il traffico nautico
si è fortemente intensificato, siamo sopra un grosso crocevia
acqueo della famosa "Litoranea Veneta": a sinistra Trieste,
a destra Venezia.
Eccoci a Grado, ci
attira subito la grande vivacità della zona del Porto Canale.
E' mattino e i pescherecci sono tutti rientrati. Ancorati alle
banchine brulicano di voli e di attività. I pescatori stanno
sistemando il pescato. Gli scarti che vengono buttati in acqua
attirano una folla di gabbiani, la baraonda è grande: voli,
tuffi e grida.
I ponti dei pescherecci sono ombreggiati da teli, i pescatori
lavorano sodo. Metri e metri di reti vengono lavate con forti
getti d'acqua, poi c'è chi le ripone accuratamente in ordinati
mucchi, qualche buco viene subito riparato con gesti veloci ed
esperti. Tutto deve essere efficiente ed in ordine per la prossima
pesca.
A due passi c'è il centro storico, di impronta veneta.
Un piccolo borgo con le case vicine tra loro, articolate da scale
e balconi esterni. Le viuzze sono strette e tortuose, ogni tanto
uno slargo che la sera si anima di tranquilli ristorantini e alcuni
negozietti. E' la zona giusta se si vuole fuggire dal centro più
turistico straripante di negozi, gelaterie, pizzerie e affollato
di turisti in passeggiata serale.
Infatti a Grado il turismo è molto sviluppato, è
uno dei centri più frequentati dell'Adriatico. Non solo
mare e sole ma anche cure termali marine: acqua e sabbia a servizio
della salute.
L'importanza che Grado ha avuto nella storia, particolarmente
tra il V e IX secolo in cui fu varie volte sede dei patriarchi
di Aquileia, si manifesta nella Chiesa di S. Eufemia del VI secolo
con il bellissimo pavimento a mosaico di scuola aquileiese, nel
Battistero, nella chiesa di S. Maria delle Grazie. E ancora: il
Lapidario romano e paleocristiano e i resti di una chiesa paleocristiana
e di alcuni sarcofagi che si possono ammirare percorrendo una
trasparente passerella.
Il "Perdon di Barbana", la prima domenica di Luglio,
è una giornata speciale a Grado. Dal 1237, ogni anno, si
compie il rituale corteo votivo di barche per ricordare la fine
della peste. Accompagnate dal vescovo, le barche, fastosamente
imbandierate, partono alle 9 per raggiungere il santuario nell'isola
di Barbana, dopo una messa solenne, la processione ritorna a Grado.
La nostra giornata si sta concludendo. Rientrando guardiamo bene
ai lati della strada, in questa zona, come in altre del Friuli
Venezia Giulia, c'è l'usanza della "frasca".
Quando vediamo un fascio d'edera appeso in prossimità di
un incrocio seguiamo la freccia rossa che ci guiderà a
qualche interessante scoperta eno-gastronomica. Non tutte sono
"frasche" tipiche, alcune sono soltanto esche per turisti.
Quelle vere - e sta proprio li il gioco: nella scoperta - mettono
a disposizione dei clienti, in base ad un calendario predefinito,
vino sfuso di propria produzione che può essere accompagnato
da qualche stuzzichino o da una pietanza tipica.
Cosa resta da vedere?: la splendida laguna, i famosi "casoni",
i lidi e i canali, i tramonti e le albe, i fiumi, i voli di cigni
e di falchi
ma di questo parleremo un'altra volta.
BUONO A SAPERSI
AZIENDA PROMOZIONE TURISTICA DI GRADO E AQUILEIA
Via Dante Alighieri 68 - 34073 GRADO GO - Tel.0431 80035 - 80277
Note: L'Isola di Barbana è raggiungibile con battelli
con corse regolari.