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Copyright Brusegan Maria Grazia
VOLI SULLA CAMARGUE
Lenta, elegante, una lunga riga di grandi uccelli, fluttua nell'aria
come un nastro e sfila sull'enorme disco rosso appeso a mezz'aria.
Striature argentee rompono l'orizzonte. Odore di salmastro.
Il viaggio è stato lungo e la stanchezza si fa sentire,
ma ormai la meta è qui: questo volo, questi uccelli, la
Camargue.
Abbiamo percorso tutta la pianura padana, la Liguria, la Costa
Azzurra. Una breve sosta alle calanques, stupende insenature vicino
a Marsiglia: rocce rosse, mare blu, grandi pini verdi, bisognerà
tornare.
Poi si riparte, verso quel desolato triangolo di terra e acqua
alla foce del Rodano, che a sud di Arles si divide in due rami
prima di entrare nel Mediterraneo.
E' primavera, la stagione ideale per godere i colori e l'atmosfera
di questa terra, senza soffrire il caldo afoso e le zanzare estive.
Dopo Arles si inizia già a scrutare il cielo. Passerà
molto tempo e tanti chilometri prima di riuscire a vedere l'oggetto
del desiderio: i fenicotteri rosa. Si è spesso traditi
dal volo di altri uccelli, tanto, che alla fine si pensa che tutta
la popolazione di fenicotteri sia partita per altra destinazione
o non sia mai esistita. Scoraggiati, si guarda svogliatamente
l'orizzonte. Un grande cielo si stempera su una distesa piatta
e monotona.
Ai lati della strada, dritta e interminabile, sfilano isolate
fattorie (dove si allevano tori da combattimento), vigneti, campi
di asparagi, risaie, gruppi di tipici cavalli camarguesi. Mano
a mano le coltivazioni si riducono, anche la presenza umana di
dirada e il canneto si fa sempre più frequente e fitto,
quasi una quinta; ogni tanto qualche apertura fa intravedere ampi
stagni popolati da svariati tipi di uccelli. Qualche falco sorvola
attentamente porzioni di questa landa, alla ricerca di qualche
preda.
Ma ecco che in lontananza qualcosa di particolare ci attrae. Subito
si capisce di essere di fronte al tanto atteso evento.
Tutto è perfetto, stiamo entrando nella scena all'ora giusta,
con la luce giusta.
Ondeggiante nell'aria una grande V avanza verso di noi, è
uno stormo di fenicotteri rosa, non volano molto alti, la loro
caratteristica silhouette scorre sull'enorme sole rosso.
Lo stupore dura a lungo. Al tramonto decine di voli si intrecciano
davanti e sopra noi.
Restiamo fino all'ultimo, non c'è più un filo di
luce, non ci resta che cercare un posto per dormire. La scelta
è già fatta, per noi il campeggio è la soluzione
ideale, senza interruzione tra il dentro ed il fuori, se non la
leggera tela che ripara dall'umidità della notte.
I tamerici sono in fiore. La serata è tiepida e profumata.
Per cenare abbiamo tutto. Una tenue candela poco disturba lo splendore
della luna piena, le voci si fanno sommesse per non interrompere
il grillo. Poco lontano un uccello lancia armoniosi richiami.
Assopirsi è facile, la brezza ci porta il suono del mare.
Ed è già mattino.
Un caldo insopportabile ci fa schizzare dal sacco a pelo e dalla
tenda. Poi, ritorna la calma, una lenta colazione ci prepara alla
nuova giornata.
Una breve passeggiata e siamo in centro a Les Saintes Maries-de-la
Mer, famosa per i pellegrinaggi di gitani (a fine Maggio e a fine
Ottobre) che vengono a venerare le reliquie della loro protettrice:
Santa Sara. La tradizione vuole che nel 40 d.C. qui approdassero
le pie donne: Maria Giacoma, Maria Saloma e Sara, sul luogo della
loro sepoltura fu eretta una chiesa dove sono conservate le loro
reliquie.
L'atmosfera delle viuzze, il colore bianco delle case, i lineamenti
delle persone non sono francesi. La Spagna ha dominato a lungo
questa zona, lo ricordano alcune tradizioni folcloristiche e la
saporita cucina: appetitose paellas accompagnate dal locale vin
del sables. La sera al Caffè Centrale si esibiscono gruppi
di chitarristi spagnoli e si balla il flamenco, antica danza che
sembra essere stata ispirata dai movimenti del flessuoso collo,
dall'andatura ondeggiante e dall'elegante movimento delle ali
del tanto ammirato fenicottero rosa.
BUONO A SAPERSI
La Camargue (Francia del sud) è Parco Naturale Regionale
dal 1960.
Si possono fare interessanti escursioni a piedi, ma per le notevoli
distanze è preferibile la bicicletta, o il cavallo.
Utile un binocolo per osservare gli animali e una guida per riconoscerli.
Guide: generalmente la zona è inserita nelle guide che
trattano la Provenza.
Carte: Michelin n. 245 e/o 83 (si trovano facilmente).
Indirizzi: Ufficio del turismo - 5 avenue Gogh - Saintes Maries-de-la
Mer, tel. 0033 90978255