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Copyright Brusegan Maria Grazia
(profilo)
CASOLA VALSENIO, paese d'erbe
di frutta e di fiori. Casola Valsenio
è un piccolo borgo appenninico, vicino a Faenza. Verso
il mille nella zona si insediano i Benedettini, fondarono l'Abbazia
di Valsenio, bonificarono e coltivarono la terra.
E da questa antica tradizione, forse, è scaturita la passione
di Augusto Rinaldi Ceroni, che nel 1938 realizza il Giardino delle
Erbe, "fabbrica di erbe medicamentose, cosmetiche ed aromatiche
", uno dei più famosi d'Italia.
Situato un po' fuori dal paese, in una piega della valle, è
facilmente accessibile sia in macchina che a piedi, per la comoda
strada asfaltata che sale al Monte Battaglia. Si supera la breve
salita e in poco tempo vi si arriva. Nel frattempo il paesaggio
di apre e si cominciano a scorgere i fianchi scoscesi di alcune
colline solcati dai calanchi, o quelli coperti da estesi vigneti.
Il Giardino si sviluppa
su quattro gradoni dove sono coltivare 450 specie di piante aromatiche,
utili in cucina, in erboristeria e nella cosmesi. Per lo studio,
la ricerca e la didattica c'è un laboratorio e una biblioteca,
una sala-erbario dove sono esposte le piante essiccate, le relative
schede informative e una olfattoteca per annusare gli olii essenziali
estratti dalle piante coltivate. C'è anche uno spaccio
per la vendita di tutti i prodotti: semi, cosmetici, olii essenziali,
piante secche, ma anche piantine verdi, tra cui ce ne sarà
almeno una, che per forma, colore o profumo, si farà scegliere
per arricchire il nostro balcone o giardino.
Il momento più bello per visitare il Giardino è
certamente la primavera, e particolarmente l'ultima domenica di
Maggio, quando si tiene "Erbe in fiore", una
giornata speciale con visite guidate, conferenze, laboratori e
gastronomia a base d'erbe.
Essere guidati nella visita è molto interessante, ma altrettanto
bello è anche girovagare da soli e mettere alla prova le
proprie conoscenze, niente di più facile visto che le coltivazioni
sono sempre aperte, non essendoci ne recinzioni, ne barriere.
Volendo andare a piedi, invece di seguire la strada asfaltata,
è molto piacevole arrivare cercandosi il percorso tra erba
e fronde, dapprima per una carrareccia e poi attraverso un boschetto
misto di latifoglie e alberi da frutta, non la solita frutta,
ma quella che non si trova più.
Anche in questo caso
una festa, quella dei "Frutti Dimenticati". La
terza domenica di Ottobre gli agricoltori della zona portano in
piazza i loro prodotti, marmellate, vino, zucche, castagne, mele
dai nomi e dai gusti mai sentiti, pere volpine, azzeruole, avellane,
sorbe, giuggiole, cotogni ma anche marmellate, vino, saba (succo
d'uva cotto per molte ore) dal gusto caramellato da usare per
insaporire frutta, formaggi e gelati. Tutte le bancarelle sono
decorate con cura e gusto usando fiori e foglie autunnali.
Tra i banchetti c'è
anche qualche artigiano che mostra alcune "tecniche dimenticate"
per produrre oggetti di uso quotidiano, ed ecco che con canna
palustre, salice e giunco realizzano scope e cesti di tutti i
tipi.
Al pomeriggio la piazza si anima a tal punto che conviene cambiare
aria e allora si può salire alla "Strada dei frutti
dimenticati", che corre su un crinale a 700 metri di
quota, in prossimità del Parco della Vena del Gesso, tra
la Valle del Santerno e quella del Senio, dove, per evitarne la
scomparsa, sono state messe a dimora antiche piante da frutta
e decorative, piante che un tempo crescevano spontanee o venivano
coltivate proprio per i loro frutti, frutti piccoli e a volte
dal gusto aspro, ma così preziosi nella povera alimentazione
di un tempo.
E se si ha ancora
un po' di tempo e si vuole fare qualche curva in più, si
può rientrare a casa per la "Strada della lavanda"
che corre verso est, verso Brisighella e Fontanelice. Anche in
questo caso la primavera è la stagione giusta per godere
i cromatismi della Valle del Senio e i forti contrasti tra il
verde della rigogliosa vegetazione, il biancore dei calanchi gessosi,
le macchie violette della lavanda e quelle gialle della ginestra.
Forse a questo punto è sorto un dubbio, quando andare?,
ognuno scelga la propria stagione ma, per non rinunciare a nulla,
conviene tornare più volte per approfittare di tutta questa
varietà di aromi, gusti e paesaggi.
Note e informazioni
Per raggiungere Casola Valsenio da Venezia: Romea fino a Ravenna,
poi A14dir, raggiungere la N 9 e a Castel Bolognese prendere la
N 306 per Riolo Terne, Casola Valsenio.
Andata e ritorno 300 km circa.