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Brusegan Maria Grazia

Trasformazioni a VALLE VECCHIA
E' in una giornata di Giugno che, dopo tanti anni, ritorniamo a Valle Vecchia e la troviamo molto cambiata. Sulla spiaggia non ci sono più i cumuli di rifiuti che il mare ci ri-scarica durante le mareggiate, parte delle coltivazioni a mais sono state sostituite da boschi di nuovo impianto, ci sono sentieri attrezzati con cartelli didattici, altane e punti sosta attrezzati per osservare l'ambiente e gli animali, una pista ciclabile di 10 km, c'è anche un ampio parcheggio dotato di servizi e acqua, utilizzabile anche dai camper. C'è, in sintesi, un ambiente importante e un progetto per salvaguardarlo.
Il progetto di riqualificazione ambientale è stato avviato dall'Azienda Regionale Veneto Agricoltura circa 15 anni fa, per ricreare l'ambiente tipico del nostro litorale. In varie fasi sono stati realizzati importanti lavori per rinaturalizzare l'ambiente che, circa 50 anni fa, aveva subito notevoli trasformazioni per effetto della bonifica e del conseguente utilizzo dei suoli per la coltivazione di cerali a monocoltura. I lavori di recupero sono iniziati cercando di arricchire e diversificare la pineta (piantata tra le due guerre) con la collocazione di latifoglie, successivamente sono state messe a dimora una serie di siepi campestri, realizzato il rimboschimento di alcune zone a nord della pineta con piante igrofile, scavati una serie di stagni più o meno profondi per ricreare la palude dolce. Per quanto riguarda le coltivazioni, al posto delle monocolture ora si procedere con il metodo della ciclicità per non lasciare mai scoperto il terreno e, in determinate zone, con "coltivazioni a perdere" necessarie al ritorno di alcune specie animali scomparse, per metterle in condizione di trovare riparo sia dai predatori che dai rigori invernali.
L'area è dotata di un Centro Visite, situato nell'"Azienda agricola pilota e dimostrativa", dove si può avere un primo approccio con l'area circostante. L'ambiente è stato ricreato in due vetrine con l'esposizione e l'ambientazione degli elementi più significativi della flora e della fauna presenti nei vari habitat che si possono visitare: la palude, l'area coltivata, il bosco, la pineta, la zona retrodunale, le dune, la battigia, la barena.

Devo dire che essendo una giornata "estiva", il nostro interesse per questa zona doveva essere balneare, ma si sa com'è andata la stagione finora: alle poche giornate calde si sono alternati lunghi periodi di freddo. Quella domenica era cominciato proprio un ritorno all'inverno e nonostante le previsioni, quella mattina, ben vestiti e con l'ombrello, ci siamo diretti al mare.
Valle Vecchia è posta tra Caorle-Porto di Falconera a ovest e Bibbione-Porto Baseleghe a est. Per arrivarci, dopo l'uscita dall'autostrada ci si immette in un reticolo di stradine con scarso traffico e si corre in mezzo ad una campagna con grandi campi di mais e soia, dove ogni tanto si stagliano i ruderi di qualche vecchio casolare semi sommerso dall'edera, affiancato da uno o due grandi alberi che ne condividono l'estrema solitudine. Si attraversano un paio di piccoli centri abitati, tra questi, Castello di Brussa, con l'edificio merlato da cui ne deriva il nome.
Un po' prima del parcheggio dal ponte che supera il Canale Cavanella si ha una bella panoramica sui campi e sulla barriera che la pineta pone alla vista del mare, alle spalle, in giornate particolarmente terse, spettacolare è la vista dei monti.
L'accesso al mare è previsto in paio di punti con un percorso transennato per evitare che i visitatori calpestino ovunque. Si supera la pineta e si arriva alla spiaggia, vasta e sabbiosa. Tolte le scarpe, giriamo decisamente a sinistra verso i casoni della punta.
La passeggiata è piacevole e interessante, anche perché dopo una mareggiata è facile rinvenire gusci di conchiglie, pezzi di legno, tronchi spiaggiati, alcuni così particolari e lavorati da sembrare sculture.

Le nubi sono quasi violacee e tira vento, sarà Bora? Qui arriva frequentemente, ne sanno qualcosa le prime righe di pini che devono sostenere le grandi sferzate e i graffi della sabbia. E' freddo e a tratti piove ma il paesaggio acquista un fascino particolare. In giro solo un paio di persone e il loro cane. Arriviamo ai tre casoni, proprio in punta, due in ottimo stato, il terzo, quello più esterno, in situazione abbastanza critica sia per le condizioni della struttura che per la scarsità del terreno circostante rosicchiato dall'erosione costiera in corso da alcuni decenni.

I "casoni" sono le tipiche, abitazioni di laguna, tradizionalmente usate come ricovero da cacciatori e pescatori, ma ora più probabilmente utilizzate come case di vacanza. Oltre ai tre casoni della punta, a Valle Vecchia ce ne sono anche altri, il che ci fa capire come effettivamente un tempo la zona fosse lagunare. Sono realizzati completamente con materiali raccolti sul luogo: l'impalcatura portante in tronchi di salice e la copertura in canna palustre, hanno spioventi molto inclinati e sono contemporaneamente solidi e flessibili.
Intorno qualche piccolo tamerice, ciuffi di giunco e di ammofila e prati di salicornia. Torniamo cambiando di poco il percorso. Basta stare pochi metri distanti dall'acqua ed ecco che tra la sabbia crescono piante di tanti tipi e può diventare interessante imparare a conoscerle. Tra tutte spiccano quelle con le foglie più strane o con fiori vistosi, come la spinosa calcatreppola, il roseo convolvolo o una spettacolare e inaspettata rosa rossa.

Intanto il vento è diventato fortissimo, viene da est e ci arriva alle spalle, la sabbia vortica, entra negli occhi, per ripararci attraversiamo la pineta. La barriera di alberi smorza il vento, ora che siamo al riparo il cielo accenna ad aprirsi e fa subito caldo, il sole ci beffeggia. Ma dura poco e senza più dubbi decidiamo di rincasare. Ci rimane una forte curiosità, ma Valle Vecchia è un ambiente per tutte le stagioni, ritorneremo.


Buono a sapersi
Quando: primavera, interessante per le fioriture; estate per la balneazione; autunno per i colori della vegetazione; inverno per l'isolamento e la suggestione dei paesaggi, fine inverno e autunno per osservazioni faunistiche.
Come muoversi: a piedi, indicata la bicicletta (preferibile mountain-bike) che consente di allargare il percorso anche alla zona agraria, cavallo.
I percorsi vanno seguiti senza uscire dai tracciati. Il territorio è soggetto a tutela, va rispettato e salvaguardato.
Tempi: gli itinerari sono di varia lunghezza e possono richiedere da alcune ore a tutta la giornata.
Come arrivare: Autostrada fino a Portogruaro, prendere per Concordia Sagittaria, proseguendo per Sindacale, Castello di Brussa, proseguire verso Valle Vecchia, (km 15 dal casello)
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