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Copyright Brusegan Maria Grazia
BELLEZZE BOEME
Lontani piacevoli ricordi ci riconducono a Praga. Il suo fascino
speciale ci attrae ancora una volta. Si sa i ricordi non sono
sempre attendibili, ma questa sembra proprio un'altra città.
La sua bellezza è sempre irresistibile, le atmosfere accattivanti,
i monumenti splendidi; ma la lentezza dei ritmi, i silenzi delle
piccole vie, l'aria un po' malinconica, dove sono finiti? I negozi
ora sono più vivaci e luccicanti, ma più banali.
Anche Praga ormai vive i contrasti tipici delle città grandi
e famose.
Staromestske namesti (Piazza della Città Vecchia), la chiesa
di Teyn, lo spettacolare orologio astronomico della Torre del
Municipio, il Ponte Carlo, il Castello, tutto è perfetto.
E' stata ripulita accuratamente dalla crosta nerastra dei fumi
di carbone che si era depositata su tutto. Aria nuova e lunghi
lavori di restauro hanno riacceso lo splendore originario.
Per contro il centro storico è invaso da folle di visitatori.
Anche qui confusione e spintoni. Per poter sedere in una delle
tipiche birrerie bisogna fare lunghe code o prenotare per tempo.
I ristoranti richiamano l'attenzione in vari modi, un cartello
ammicca: "per chi cena prima delle sei il prezzo sarà
speciale". Anche le passeggiate notturne sono infastidite
da rumorose discoteche. Attenzione anche a borse e portafogli.
Tranquillità e pace si ritrovano al Vecchio Cimitero ebraico.
Un alto muro isola e raccoglie questo luogo suggestivo. Una speciale
luce pomeridiana crea intensi effetti di chiaro scuro. Il percorso
è labirintico tra lapidi appoggiate, accatastate, sovrapposte.
Sull'apice di alcune pietre tombali piccoli sassi custodiscono
minuscoli bigliettini che contengono una preghiera, una supplica.
Una forma di "dialogo" molto toccante.
Anche nella sinagoga Pinkas c'è silenzio e raccoglimento.
Su pareti e soffitto si rincorrono, in un interminabile tragico
elenco, i nomi dei 77.297 ebrei boemi, sterminati dal nazismo,
in un passato così recente da non poter essere dimenticato.
Usciamo a rincuorarci. Il colore ambrato degli intonaci ci riscalda.
Le facciate dei palazzi sono molto ricche: portoni e finestre
hanno sfarzose decorazioni con stucchi e dorature. In alto i tipici
frontoni decorati e rifiniti con cornicioni di rame, nascondono
i tetti e caratterizzano la città. In origine le case non
portavano indicazione di numero ma erano i blasoni a individuarle,
raffiguranti santi, animali, strumenti musicali, o altri stravaganti
motivi.
Da una suggestiva nebbiolina emergono possenti e tetre torri,
luminose sfere dorate su aguzze cuspidi di chiese gotiche, cupole
a bulbo dal caratteristico colore verde rame, i ripidi tetti rossi
su cui spiccano decine di abbaini.
Praga è alle nostre spalle; ma quale Praga? Il piccolo
nucleo storico o Praga 2, Praga 3, Praga 6, e così via.
E' quasi un'ora che corriamo e la serie concentrica di quartieri
non è ancora terminata.
Senza molte notizie stiamo puntando a nord est. Abbiamo sentito
parlare del "paradiso Boemo", è li che vogliamo
andare.
La strada, priva di traffico, segue l'andamento naturale del terreno.
Piccoli paesi interrompono la continuità di coltivazioni
e boschi. Qualche campo di un giallo folgorante buca l'ininterrotto
mare verde. In questo dominio della natura è' facile scorgere
animali selvatici. Poco lontano dalla strada, al margine del bosco,
piccoli gruppi di caprioli pascolano tranquillamente. Ogni tanto
costeggiamo un tratto di fiume. L'acqua è limpida. Allineati
lungo la riva una serie di ordinati orti e piccole abitazioni;
intuiamo trattarsi di case di vacanza.
Ci stiamo lentamente avvicinando a basse colline, molto boscose.
Curiose formazioni rocciose, simili a torri, cominciano a spuntare
dal bosco. Su due pinnacoli: Panna (la fanciulla) e Baba (la strega)
è stato costruito l'ardito castello Trosky.
Cesky rai è un vero paradiso. La zona non è molto
vasta ma è un condensato di bellezza. Un sapiente percorso
porta a visitare i punti più interessanti e panoramici
di quella che viene definita città di roccia. Una breve
scaletta, un ballatoio e si è sopra una delle torri di
arenaria. Poi giù a perdersi nell'intrico di campanili
e alberi.
Il bosco avvolge, nasconde e improvvisamente concede spettacolari
aperture. Le gemme stanno scoppiando in nuove fronde. A terra
le vecchie foglie secche inghiottono i passi. Qui il viaggio diventa
vacanza rilassante.
Anche i villaggi circostanti sono molto godibili e accoglienti.
Le abitazioni tradizionali sono in legno e arenaria. Alloggiare
in una di queste case completa l'esperienza e fa conoscere una
realtà fatta ancora di disponibile semplicità.
Oramai sulla strada del ritorno, una sosta interessante interrompe
la lunga tappa: Telc, uno dei borghi più affascinanti della
Repubblica Ceca. La Piazza della Pace ha un'architettura perfetta,
ai lati eleganti case gotiche e rinascimentali sono decorate con
graffiti e stucchi, un ininterrotto portico concede preziosi scorci
sull'insieme. I tavolini della birreria vicino alla fontana ci
catturano per l'ultima pivo (birra), è il posto ideale
per godere un momento di riposo prima dell'ultimo grande balzo
verso casa.
BUONO A SAPERSI
Periodo: Primavera e autunno
Guide e Carte: facilmente reperibili in libreria (TCI, EDT, ecc.).
Indirizzi: Centro del Turismo Ceco - Via Ca' da Mosto 8 - 20129
MILANO, tel. 02 2047680